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Una buca stradale di 15 cm di profondità non costituisce un’insidia pericolosa e comunque tale da fondare una responsabilità del Comune che, seppur onerato del dovere di manutenzione, non sarà tenuto a risarcire il danno qualora la buca sia risultata visibile secondo l’ordinaria diligenza.
La Corte di Cassazione con ordinanza n. 6554/2021, applicando un indirizzo giurisprudenziale ormai consolidato (Cass. Ord. n. 2480, 2481, 2482, 2483/2018) ha negato, per l’ennesima volta, il risarcimento del danno richiesto da una cittadina del Comune di Ancona che, nello scendere da una scalinata, è inciampata procurandosi gravi lesioni a causa di una buca di estese dimensioni. E’ proprio sulle caratteristiche dell’insidia (rectius: sulle percezione delle stesse da parte dell’utente della strada) che la giurisprudenza ha escluso il diritto dell’utente al ristoro dei danni.
Per i giudici la caduta della donna è da imputare esclusivamente ad una sua disattenzione e imprudenza.
La condotta poco diligente della danneggiata ha costituito quell’avvenimento eccezionale, imprevedibile e inevitabile (cd: caso fortuito) idoneo ad escludere il nesso causale tra la condotta del Comune (dovere di manutenzione) e il danno patito dalla vittima.
Medesimi principi vengono applicati, già da alcuni anni, anche per sinistri patiti da autovetture e motocicli a causa di buche stradali
Al fine di provare l’inevitabilità della caduta o dell’impatto lesivo sarà quindi necessario strutturare una difesa probatoria fondata più sulla condotta del danneggiato che sul comportamento negligente della P.A..
Dunque non basterà produrre la rappresentazione grafica della buca o allegare la testimonianza relativa alla caduta, ma sarà indispensabile ricostruire dinamicamente il percorso effettuato dal mezzo e/o dalla persona con una rappresentazione fedele della “invisibilità” dell’insidia dall’angolo visuale del soggetto danneggiato.
Fondamentale sarà quindi chiedere immediata assistenza tecnica finalizzata a documentare ciò che la legge e la giurisprudenza chiedono per la concreta tutela di un diritto della persona che, purtroppo, viene sempre più compresso.
Solo un rapido intervento legale ti consentirà di ottenere il ristoro dei danni causati da un’amministrazione disattenta e inadempiente.