Photo by Pixabay on Pexels
Perché sottoscrivere un contratto per vedersi garantito un diritto già riconosciuto dal nostro ordinamento giuridico?
Spesso i periti delle compagnie propongono accordi capestro che non tutelano né il carrozziere né l’assicurato.
L’accordo scritto con il quale il carrozziere concorda il danno può nascondere insidie che rischiano di limitare il proprio diritto e quello del proprio cliente.
Dietro alla promessa di vedersi pagata la propria fattura in tempi celeri, si nascondono condizioni vessatorie o, peggio, la rinuncia a far valere i propri diritti.
La formula solitamente usata in moduli prestampati e unilateralmente predisposti dalle compagnie ha, quasi sempre, il seguente tenore: “Le parti concordano le ore di manodopera necessarie a ripristinare l’autovettura”. “Tale importo deve intendersi comprensivo di ogni qualsivoglia voce di danno ivi comprese le spese per l’assistenza legale, spese di noleggio auto sostitutiva e fermo tecnico. Il presente accordo ha valore puramente conservativo e lascia, quindi, salvo ed impregiudicato fra le parti ogni reciproco diritto in relazione al grado di responsabilità nella produzione dell’evento o particolari clausole contrattuali della polizza o all’antieconomicità della riparazione”.
In altri termini, solo il danneggiato rimane vincolato all’accordo mentre la compagnia ha sempre il diritto di “ritornare sui propri passi”.
Il costo della riparazione è quello necessario al ripristino, a regola d’arte, dell’autovettura: non deve essere condizionato dal timore di vedersi ritardato il pagamento della fattura. Il ritardo è sanzionato dalla legge! Il risarcimento è un diritto del danneggiato! Non servono accordi per farlo rispettare!
“Conservare” il proprio diritto significa prima di tutto riconoscerlo.
Sottoscrivere un accordo senza conoscerne i termini comporta diventare autori dei propri errori.
È quindi opportuno prestare molta attenzione ai contratti (alias: accordi conservativi) che si andranno a sottoscrivere.